La vendemmia è un momento ricco di fascino e storia. Per secoli, è stata una cerimonia sociale di primaria importanza, un’occasione di aggregazione e condivisione, di festa e celebrazione. Oggi, buona parte di queste valenze rituali hanno attenuato la loro forza e importanza, ma non sono andate completamente perdute.
Le prime testimonianze della vendemmia risalgono al 10.000 a.C.. La raccolta dell’uva era una vera e propria cerimonia religiosa di ringraziamento agli dei per l'uva prodotta.
Nell’Antica Roma, il 19 agosto si celebrava la cosiddetta “Vinalia Rustica”: una festa in onore di Giove che dava ritualmente inizio alla vendemmia. L’uva era raccolta a mano con strumenti simili a coltelli, depositata in piccoli recipienti e poi riversata nelle “lacus vinaria”, delle vere e proprie vasche, dove veniva pigiata. Nei giorni della vendemmia tutte le altre attività erano sospese: l’intera famiglia si riuniva per dedicarsi unicamente al lavoro nei campi. Da qui il carattere sociale e conviviale di questa attività, pensata anche per unire, per festeggiare e per trascorrere del tempo insieme.
La vendemmia conservò queste caratteristiche almeno fino alla metà del secolo scorso, ma con l’introduzione di strumenti meccanici che agevolano e favoriscono la raccolta, ha perduto parte del suo valore festivo e conviviale anche se rimane sempre un momento di essenziale importanza per il vino che verrà!